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Siti web P.A:. SERVIZI WEB AL TURISMO RESI DAI COMUNI

In questo periodo dell’anno parlare di turismo e del suo stretto legame con la struttura delle informazioni rese sui siti web dalla pubblica amministrazione costituisce, nel nostro territorio ad alta vocazione turistica, pressoché un obbligo.
Per questa news preferisco proporre la sintesi di un articolo pubblicato su “FORUM PA” in quanto espone e rafforza la progettualità che sta alla base dei siti web e nei social che Actainfo realizza e gestisce per la P.A..

L’offerta turistica in senso stretto è fatta dalle strutture ricettive e da tutta l’organizzazione che va sotto il nome di industria dell’ospitalità, in senso più ampio si costituisce di ogni cosa che l’ospite trova sul territorio, inclusa anche la pubblica amministrazione.
Se consideriamo di cosa ha bisogno un ospite in vacanza o in viaggio, non possiamo darci dei limiti. Avrà naturalmente bisogno di soggiornare in una struttura ricettiva, andare in un ristorante, ma anche frequentare un supermercato; avrà bisogno di prenotare un’escursione, ma anche, eventualmente, dei servizi sanitari. Vorrà sapere come e dove si può parcheggiare, quali sono le regole d’ingresso nelle zone a traffico regolamentato. Vorrà sapere dove trovare un’officina, o semplicemente l’indirizzo di un produttore delle tipicità locali. Vorrà sapere anche quel che succede nelle località vicine, talvolta anche nel raggio di un’ora o più. Insomma la sua domanda di informazioni è estesa nel territorio e comprende praticamente ogni cosa.
Tutto questo, che finora era svolto attraverso il passa-parola o il chiedere al primo che s’incontra sulla strada, adesso e sempre più si sposta su internet.
Oggi parlare di “turismo territoriale” si traduce semplicemente nella domanda di come organizzare i servizi e la loro comunicazione, secondo la logica digitale. L’avvento di questa rivoluzione apre, per altro, prospettive inimmaginabili.
Quali possono essere le linee guida di questa rivoluzione digitale applicata all’offerta turistica? Ricchezza d’informazioni, aggiornamento in tempo reale e semplicità d’accesso.
Occorre che il sito di riferimento sia unico, magari collegato con altri, e che coincida con la destinazione turistica. Le persone scelgono e fanno riferimento a una specifica destinazione turistica, non a dimensioni regionali o provinciali o coincidenti con qualche consorzio territoriale, quale che sia.
Le informazioni hanno il loro alveo naturale nella destinazione, non da altre parti.
La semplicità d’accesso, o meglio il design del sito d’informazioni, è una caratteristica fondamentale cui non si dà un’importanza sufficiente.
I siti vincono o perdono, in gradimento, non per i contenuti che hanno, ma per come sono organizzati e come sono utilizzabili dal visitatore. Non è solo una questione di velocità delle risposte, ma di ergonomia: le informazioni più importanti vengono prima, sono più evidenti, sono immediate.
Se cerco le farmacie aperte devo poterlo fare in maniera naturale, non indovinare se stanno nella sub-sezione dei “servizi” o in quale altro anfratto virtuale sono sommerse. Se cerco un’informazione e basta, non devo compilare un modulo anagrafico. Insomma le questioni che chiunque frequenti un po’ internet può capire, ma che inspiegabilmente non si ritrovano mai (o quasi) nei siti della pubblica amministrazione.
Il passaggio ulteriore è quello di trasformare l’esecuzione dei servizi in maniera digitale nativa. Se la pubblica amministrazione trasferirà tutta la sua attività in versione digitale, allora la disponibilità delle informazioni sarà una semplice pubblicazione sul sito, niente di più.
Semplificare, semplificare, semplificare. Questa è l’unica stella che deve guidare le innovazioni del presente e del futuro.

Fonte: FORUM PA

05 agosto 2014

Dott. Igino Addari

 

 

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