
A seguito dei recenti provvedimenti di luglio 2022 delle Autorità garanti europee nei confronti delle Big Tech USA, non ultimi i provvedimenti dei Garante privacy Danese e Olandese che vietano l’utilizzo dei prodotti di Google nelle scuole, un altro fronte si apre in relazione all’accesso ai dati personali concesso alle Forze dell’ordine in particolari casi.
E’ stata, infatti, diffusa la notizia secondo cui Amazon con il suo brand controllato iRing e Google consentono alle forze dell’ordine di accedere ai dati personali degli utenti senza bisogno di consenso o mandato giudiziario, a patto che si tratti di casi di estrema urgenza.
Google, inoltre, spiega direttamente e chiaramente l’operazione con cui mette i dati a disposizione delle forze dell’ordine nell’informativa sulla privacy.
Google sostiene che, quando si verificano le circostanze di emergenza, che sarà esso stesso a valutare in considerazione delle norme vigenti e delle sue norme interne, come riportato nel documento informativo pubblicato di cui si riporta uno stralcio e il link, cerca sempre di informare i titolari dei dati, pure quando la situazione è già rientrata.
Amazon, invece, che da inizio anno ha già acconsentito a 11 richieste di accesso da parte delle forze dell’ordine, si è rifiutata di spiegare come agisce.
Di seguito un estratto del documento pubblicato da Google in cui si fa menzione dell’accesso consentito a non meglio definiti enti statali:
“Qualora ritenessimo, in maniera ragionevole, di poter impedire il decesso di qualcuno o gravi danni fisici a qualcuno, potremmo fornire informazioni a un ente statale, ad esempio in caso di allarmi bomba, sparatorie nelle scuole, rapimenti, prevenzione dei suicidi e casi di persone scomparse. Valutiamo comunque queste richieste alla luce delle leggi vigenti e delle nostre norme.”
Altre Big tech come Apple e Anker, hanno dichiarato che, pur volendo permettere l’accesso, non potrebbero perché la cifratura end-to-end risulta abilitata per impostazione predefinita.
Fonte: CNET
Dott. Igino Addari
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