RECALL: novità di Windows minaccia privacy e cyber sicurezza
Microsoft Recall, la nuova funzione collegata a Copilot+ PC, in distribuzione con Windows 11 24H2, costituisce una seria minaccia per la privacy e la cybersecurity.
Recall è attualmente utilizzabile solo sui PC basati su processore con NPU (Neural Processing Unit) integrata ma pare che la funzionalità sarà a breve attivata anche sulla piattaforma x86-64 di normale utilizzo.
Cosa fa Recall
Recall memorizza in automatico tutte le schermate – screenshot – catturate ogni 5 secondi, analizzate localmente tramite algoritmi di intelligenza artificiale per estrarre testo e immagini.
I dati vengono salvati in un database SQLite non crittografato nella cartella dell’utente salvandole in locale e indicizzandole in un database sempre disponibile per l’utente.
Questa nuova funzione dovrebbe essere opzionale per l’utente ma Microsoft potrebbe attivare per impostazione predefinita questa nuova caratteristica.
Rischi privacy e sicurezza dei dati
Recall costituisce, quindi, un potenziale serio pericolo per la privacy e la sicurezza dei dati degli utilizzatori e delle aziende poiché un componente malevolo, eventualmente in esecuzione sulla macchina della vittima, potrebbe facilmente accedere alla cartella locale contenente i dati di Recall e impossessarsi in blocco di tutte le informazioni ivi custodite.
Microsoft, infatti, non ha introdotto alcuna forma di protezione per impedire accessi non autorizzati al database creato da Recall e alle immagini degli screenshot catturati.
Considerazioni
Sarebbe bene che questi rischi vengano considerati e valutati in anticipo dalle Autorità della protezione dei dati personali e della cybersicurezza prima che esplodano e procurino danni ingenti.
Purtroppo, mentre la UE è in fase legislativa su l’uso dell’intelligenza artificiale, le Big Tech sono in fase di utilizzo operativo massivo per la raccolta dei dati come provato da questa nuova funzione Microsoft e da Gemini Nano, l’intelligenza artificiale di Google, che registra tutte le conversazioni telefoniche su Android per rilevare potenziali truffe telefoniche.
E siamo solo agli inizi di questa rivoluzione tecnologica dell’informazione che vede solo protagonisti non UE che assolve tutti i suuoi compiti focalizzati esclusivamente sulla normativa da imporre alle Big Tech per proteggere gli utilizzatori.
I produttori facciano poi quel che vogliono l’importante è che rispettino, anche temporaneamente finchè è possibile, le disposizioni faticosamente elaborate e imposte, destinate, come la tecnologia dell’informazione digitale, a una rapida e precoce obsolescenza.
Per gli utilizzatori, prima che Microsoft dia le necessarie garanzie di sicurezza, il consiglio è quello di usare cautela nell’uso di Copilot+, di verificare se è attivo per impostazione predefinita, tenendo a disposizione la procedura di disattivazione.
Fonti delle informazioni tecniche: Il Software, Punto Informatico.
Igino Addari


